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La notizia dell’improvvisa scomparsa dell’amico e collega Francesco S. Succi ci ha colto di stucco e ci ha resi profondamenti sgomenti. Solo ieri ci eravamo visti in un incontro da remoto – come di questi tempi – per le classi della nostra città, per celebrare il Giorno del Ricordo, e oggi ne avremmo avuto un altro, naturalmente annullato. Francesco, come noi delle associazioni degli esuli giuliano-dalmati presenti nel territorio, era sempre disponibile e generoso del suo tempo e del suo impegno, per far conoscere agli studenti e alla cittadinanza gli orrori del ‘900, tra cui quelli a lungo tempo misconosciuti del confine orientale, e quest’anno era orgoglioso che nel nostro calendario fosse entrato anche uno studioso sloveno, che ha fatto in tempo a conoscere ieri, a testimonianza della dimensione transnazionale ed europea ormai raggiunta dalla ricerca sulle violenze perpetrate alla fine del secondo conflitto mondiale nell’ambito nord-orientale, tra Dalmazia e Venezia Giulia, tra Slovenia e Istria. Nei prossimi anni la sua pacatezza, la sua parola gentile, per tacere della sua profonda competenza delle dinamiche storiche, mancheranno a tutti noi sul piano umano prima che su quello scientifico, ma saremo spinti dal suo esempio ad andare avanti, rispettando e mettendo in pratica quanto più possibile l’eredità educativa che ci ha lasciato.
Mattia Vitelli Casella (Comitato 10 febbraio) anche a nome di Monica Paliaga (Ass. Naz. Venezia Giulia e Dalmazia) e Giovanni Ruzzier (Unione degli Istriani – Libera Provincia d’Istria in esilio)