La Fondazione Rimini Democratica per la Sinistra e

l’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea

SABATO 3 DICEMBRE 2022 – alle ore 16.30

Presso la Sala del Buonarrivo della Provincia di Rimini (in Corso d’Augusto 231)

presentano il volume

Storia del PCI in Emilia-Romagna.

Welfare, lavoro, cultura, autonomie (1945-1991)

A cura di Carlo De Maria

Bologna University Press

 

De Maria avrà come suoi interlocutori Giuseppe Chicchi (Assessore regionale dal 1980 al 1990, Sindaco di Rimini dal 1992 al 1999), Sergio Gambini (Senatore dal 1996 al 2001, deputato dal 2001 al 2006) ed Emma Petitti (deputata dal 2013 al 2015, Assessore regionale dal 2015 al 2020, Presidente dell’Assemblea legislativa regionale dal 2020). Coordina Alessandro Agnoletti, Direttore dell’Istituto Storico.

Sarà una occasione importante per discutere del riformismo di ieri e di quello necessario da mettere in campo oggi come contributo alla riflessione del PD verso il Congresso.

 

Questo volume è la tappa finale delle tante iniziative messe in campo per il centenario della nascita del Partito Comunista Italiano nella nostra Regione dalla rete delle Fondazioni democratiche in collaborazione con la rete degli Istituti storici della Resistenza, dell’Istituto Gramsci e dell’UDI.

Il lavoro è stato coordinato dalla Fondazione Duemila di Bologna e si è avvalso di tutte le altre undici Fondazioni emiliano-romagnole, nell’ambito del progetto “Partecipare la democrazia: storia del PCI in Emilia-Romagna”. Avviato nel 2019, il progetto si era dato quattro obiettivi che sono stati raggiunti (anche se alcuni di questi sono work in progress): la realizzazione di un portale web (https://parteciparelademocrazia.it)  che raccoglie fonti documentarie digitalizzate, materiale fotografico, biografie, videointerviste; il primo censimento sistematico delle fonti archivistiche del PCI in Emilia-Romagna (“Per la storia del PCI in Emilia-Romagna: guida agli archivi” a cura di Eloisa Betti e Carlo De Maria edito da Bononia, 2022); la mostra storico-documentaria itinerante in tutte le province della Regione (a Rimini è stata allestita dal 14 al 23 gennaio 2022 presso il Museo Comunale) con catalogo edito dalla Pendragon (“Partecipare la democrazia. Storia del PCI in Emilia-Romagna. Catalogo della Mostra” a cura di Carlo De Maria); la pubblicazione delle ricerche storiche del gruppo di lavoro composto da una decina di ricercatori, ovvero questo volume. Per svolgere queste attività la conoscenza e l’accesso agli archivi è stato fondamentale. La Guida agli archivi dà conto degli oltre 200 fondi archivistici conservati da enti pubblici e privati, degli organi territoriali del PCI, di singole personalità (dirigenti, amministratori, intellettuali) legate al partito, archivi di associazioni e istituti che fossero emanazione diretta del PCI. Il rischio da evitare era, ed è, la dispersione, col tempo e il passaggio delle generazioni, di carte e memorie, che sono invece da mettere in sicurezza.

Il volume, di oltre 600 pagine, contiene 10 saggi di ricercatori storici presso le Università emiliano-romagnole, coordinati dal prof. Carlo De Maria, professore associato di Storia Contemporanea  presso l’Università di Bologna.

I saggi non trattano della forma-partito (cioè della sua organizzazione, dei gruppi dirigenti, dei risultati elettorali) quanto invece delle idee e dei progetti riformisti che i comunisti emiliano-romagnoli fra il 1944 e la fine degli anni ’80 hanno messo in campo nei nostri territori. Organizzato in quattro sezioni: politica e cultura, welfare e società, lavoro e impresa, partiti e istituzioni.

Nella sezione “Politica e cultura” scrivono Alberto Molinari, Federico Morgagni e Claudia Capelli. In quella “Welfare e società” scrivono Teresa Malice, Laura Orlandini e Roberto Parisini. Nella terza sezione, “Lavoro e impresa” scrivono Eloisa Betti e Tito Menzani. Nell’ultima, “Partiti e istituzioni” scrivono Fabio Montella, Andrea Montanari e Carlo De Maria.

In diversi saggi, tra le figure preminenti del Pci regionale, emerge il ruolo e l’azione di Renato Zangheri (1925-2015).

Il libro offre tantissime occasioni di riflessioni su periodi, sull’azione di dirigenti, su scelte a volte vincenti ed altre no. Ma il riformismo che ha segnato la storia del Partito Comunista della nostra Regione non dovrebbe andare perduto.