EREDI. Memorie ed eredità culturali tra distruzioni e ricostruzioni
Venerdì 15 marzo, Biblioteca Gambalunga, Sala della Cineteca, ore 17
CARLO TOSCO
Il paesaggio è storia
“Il paesaggio è storia” è il titolo della lezione che Carlo Tosco, docente di Storia dell’architettura presso il Politecnico di Torino, terrà nella Sala della Cineteca (Via Gambalunga, 27) alle ore 17, proseguendo la riflessione sul significato della distruzione dei patrimoni culturali, provocati dalle guerre alle città, quali sono le guerre in corso e quale fu la Seconda guerra mondiale, durante la quale a Rimini solo il 2% degli edifici rimase illeso.
Una società “presentificata”, aggettivo più volte usato nella prima lezione da Roberto Balzani, ha poche possibilità di riconoscersi nel nesso fra passato, presente e futuro, che le città, con le loro architetture, le trame urbanistiche, i monumenti, i musei e le biblioteche, i paesaggi, trasferiscono da una generazione all’altra. L’eredità culturale è l’insieme delle opere che possono aiutare gli uomini a vivere e a conoscersi, e fra queste c’è il paesaggio.
Il paesaggio è il luogo fisico dell’interazione tra i caratteri della natura, la storia e la cultura dell’uomo, che li ha modificati a proprio vantaggio per i bisogni alimentari, per la sicurezza, per i piaceri. Emilio Sereni, grande storico dell’agricoltura, al Primo congresso di Italia nostra, nel 1966 affermava che “il paesaggio artistico e naturale d’Italia è e sarà sempre l’uomo con la sua presenza organizzata, democratica, attiva […] che non deve essere distrutto, ma nemmeno staticamente conservato, piuttosto deve essere razionalmente curato e modernamente sviluppato per renderlo adatto ad una trasmissione positiva e feconda, alle nuove generazioni».
Carlo Tosco
insegna Storia dell’architettura al Politecnico di Torino. Tra i suoi libri più recenti: L’architettura medievale in Italia 600-1200 (Il Mulino 2016); Le abbazie cistercensi (Il Mulino 2017); Il paesaggio come storia (Il Mulino, 2017); Storia dei giardini: dalla Bibbia al giardino all’italiana (Il Mulino 2018); L’architettura del Duecento in Italia (Il Mulino 2021); L’architettura del Trecento in Italia (Il Mulino 2023). Ha curato Il paesaggio agrario italiano. Sessant’anni di trasformazioni da Emilio Sereni a oggi (1961-2021) con Gabriella Bonini, Viella, 2023
Ingresso e partecipazione liberi e gratuiti
Info:
Biblioteca Gambalunga | tel. 0541.704488 | www.bibliotecagambalunga.it
Istituto Storico Rimini | tel. 0541.24730 | www.istitutostoricorimini.it
Attività valida per l’aggiornamento degli insegnanti e degli architetti
in collaborazione con Istituto Nazionale “Ferruccio Parri” e Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Rimini
Per gli insegnanti: iscrizione su piattaforma Sofia codice 91590, info: 054124730
Per gli architetti: 2 CFP per ogni conferenza; iscrizioni attraverso il modulo online
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PROSSIMI APPUNTAMENTI
Patrizia Violi, linguista e semiologa dell’Università di Bologna, che a lungo si è occupata di trauma e memoria, soprattutto in relazione ai siti della memoria e ai monumenti, il 5 aprile affronterà il tema Urbicidio: le immagini della distruzione nella rappresentazione letteraria e artistica.
La memoria si può cancellare anche attraverso la ricostruzione di ciò che è andato perso o distrutto. Che rapporto hanno i luoghi del presente con quelli scomparsi? Tentare di rispondere richiede di interrogarsi sul significato stesso di fare memoria e storia.
Affidiamo le nostre memorie ai monumenti perché le conservino per noi. Così possiamo permetterci di dimenticarle, sostiene Andrea Pinotti, docente di Estetica all’Università Statale di Milano, che il 18 aprile proporrà con Nonumento, una riflessione insieme estetica e politica sull’arte monumentale contemporanea e sulla contraddizione che l’affligge: negare il monumento, per riaffermarlo.
La cultura della cancellazione del passato, la cosiddetta cancel culture rappresenta la pericolosa tendenza oggi sempre più diffusa a rimuovere opere o persone che si ritengono colpevoli di aver sostenuto valori contrari alla sensibilità del tempo presente, provocando la trasformazione del passato, anziché la sua conoscenza.
Affronterà l’argomento Antonella Salomoni, docente di storia contemporanea dell’Università di Bologna, con la lezione Distruggere e trasformare il passato, che si terrà il 24 aprile.