All’alba del 21 settembre 1944 alcune pattuglie neozelandesi e greche entrarono nella città di Rimini dalla zona della Colonnella; nell’ultimo mese di combattimenti le perdite umane furono molto alte, calcolate in 45-50.000 tra morti e feriti per i due eserciti opposti ed in migliaia tra i civili, undici mesi di bombardamenti e battaglie avevano distrutto l’intero territorio; alla sua liberazione la città di Rimini risultò quasi rasa al suolo con il 35% dei fabbricati urbani interamente distrutti, il 40% danneggiati in modo grave, il 23% lesionato e solamente il 2% intatto.
Le enormi difficoltà non impedirono la ripresa dell’attività dei partiti del CNL, che nei vari comuni avevano il ruolo di organizzazione politica; questi comitati si fecero promotori della riattivazione delle attività amministrative e del ritorno alla democrazia.