Il Campo di Fossoli ha avuto un ruolo importante nella storia del nostro Paese e rappresenta di conseguenza un luogo di memoria centrale per comprendere la complessità di un lungo periodo del ’900, quello che va dalla violenza della dittatura e della guerra, alla difficile transizione verso la pace e la democrazia.
Costruito nel 1942 per i prigionieri di guerra, dopo l’8 settembre diventa campo di concentramento per ebrei, per politici e per internati civili gestito direttamente dalle autorità della Repubblica sociale italiana e dalle autorità germaniche dal marzo 1944 che lo utilizzano direttamente come campo di polizia e di transito per la deportazione dall’Italia. Nell’immediato dopoguerra è campo per Diplaced persons, “indesiderabili” di diverse nazionalità e provenienza. Dal 1947 è riconvertito ad uso civile accogliendo prima la comunità di orfani di don Zeno Saltini, successivamente, dal 1954 al 1970, è Villaggio San Marco, uno dei centri destinati agli italiani dell’Istria che devono abbandonare le loro terre dopo il Trattato di Londra. Quella di Fossoli è dunque una vicenda complessa, che apre allo studio di fenomeni paradigmatici del ’900, alcuni dei quali sembrano oggi ripresentarsi, naturalmente in forme diverse. Un luogo che avvicina alla storia, perché concreto e “presente”, e di conseguenza pone la difficile sfida di quale narrazione costruire di questo luogo e in quali forme. Ma il Campo di Fossoli è anche altro: è un luogo stratificato di storie umane diverse, portatore di tante e differenti memorie, spesso in competizione tra loro a causa del prevalere delle logiche di un uso pubblico della storia. Ascoltare quindi la voce diretta dei protagonisti permette di svincolarsi da quelle dinamiche e di poter comprendere quali meccanismi si fanno motori dell’agire umano nella storia.
Il nostro Istituto insieme alla Fondazione Fossoli, l’Istituto Nazionale Ferruccio Parri e con la collaborazione del Mémorial de la Shoah e l’ANPI, propone agli insegnanti un corso di formazione laboratoriale che si articolerà in tre giornate, per un totale di 16 ore in presenza, 8 di lavoro autonomo, 1 di “restituzione”:
– la prima (Domenica 25 marzo 2018, ore 14.30 – 18.30) vedrà tre interventi “frontali”, che cercheranno di fare ordine nelle pre-conoscenze dei partecipanti, rompere qualche idea comune e stereotipo e sottolineare punti centrali per lo studio in classe;
– la seconda (Lunedì 26 marzo 2018, ore 7.30 – 19.30) avrà un’impostazione più operativa, con visite “sul campo” e laboratori, volti a fornire spunti, materiali e metodi di lavoro da riutilizzare nelle attività in classe;
– la terza (Lunedì 16 aprile 2018, ore 14.30-18) vedrà l’incontro conclusivo, con focus specifico sulla metodologia, in cui i docenti partecipanti e i formatori discuteranno le ipotesi di lavoro e i progetti elaborati autonomamente (o in piccoli gruppi) dopo l’esperienza “sul campo”, che dovrebbe sfociare la progettazione di una sequenza didattica da utilizzare in classe.
Il costo del corso di formazione è di 60 euro (pagabili anche con carta del docente), che comprendono: lezioni frontali, viaggio in pullman Rimini-Fossoli-Rimini, pranzo al sacco, visita guidata, laboratori didattici, certificazione finale.
Recapiti: Istituto Storico della Resistenza e dell’Italia Contemporanea della Provincia di Rimini
Via Gambalunga 27, 47921 Rimini (RN) tel.: 0541 24730 (lun-ven: 9-12.30) email: iststor.rn@libero.it
Numero max di partecipanti: 20 iscritti. – In caso di un più alto numero di aspiranti a partecipare, si produrrà una “graduatoria” che terrà conto prioritariamente: della provincia di provenienza (Rimini), della materia di insegnamento (Storia) e dell’ordine di presentazione. – L’iscrizione si effettua sul portale SOFIA del MIUR. – L’avvenuta iscrizione va comunicata obbligatoriamente all’Istituto di Rimini.